[ubuntu] Load balancer su Ubuntu Server 20.04.1 con Apache e Pound

In questa guida vedremo come configurare un load balancer utilizzando Pound su Ubuntu Server 20.04.1.

Pound è un software opensource sviluppato principalmente come reverse proxy e application firewall, utilizzato spesso per realizzare load balancer. Tra le caratteristiche salienti ci sono la capacità di rilevare lo stato di un server di backend, la possibilità di tradurre richieste in HTTPS su HTTP e un forte accento sulla sicurezza. Quando un server di backend non è raggiungibile Pound è in grado di rilevarlo, scegliendo tra gli altri server accessibili secondo criteri predefiniti a distribuzione casuale. Il tutto avviene tenendo traccia delle sessioni attive, che tipicamente permangono verso il medesimo server di backend di partenza.

La struttura che andremo a realizzare assomiglierà alla seguente:

Detto questo installiamo Ubuntu Server su tutte e tre le macchine e configuriamo opportunamente gli indirizzi di rete.

1. Configurazione rete

Questa operazione dovrà essere ripetuta in modo uguale su tutte le macchine. Procediamo con la prima. Prima di andare avanti vediamo la configurazione che vogliamo avere.

Creeremo una rete 192.168.0.0/24 nella quale le tre macchine saranno configurate nella maniera seguente:

Per visualizzare la configurazione di rete corrente (comincio dalla prima macchina) digitiamo

Comparirà qualcosa di simile:

Nel mio caso sto utilizzando una macchina virtuale con VirtualBox e la scheda di rete è enp0s3. Tipicamente al suo posto si trova eth1. L’indirizzo configurato dal DHCP è il 192.168.0.4.

La configurazione di rete si trova in /etc/netplan

Per vedere tutti i file di configurazione presenti digitiamo:

dovremmo vedere un file tipo 00-installer-config.yaml

Creiamone un backup del file digitando:

Adesso andiamo a modificare il file, bisogna fare attenzione all’identazione, che prevede 2 spazi vuoti per ciascuna sottosezione. Digitiamo:

Il file originale dovrebbe contenere qualcosa di simile:

Modifichiamolo nella maniera seguente:

Il mio gateway è il 192.168.0.1, per scoprirlo tramite DHCP possiamo digitare ip r

Una volta modificata la configurazione salviamo il file e testiamola digitando:

Se va tutto bene possiamo applicare la modifica, digitando:

Verifichiamo infine la configurazione con:

Se tutto è andato bene vedremo qualcosa del genere:

Se dovessimo cambiare il nome della macchina possiamo digitare:

Per assegnare alla macchina il nome webserver-1. Una volta modificato il nome sarà sufficiente riavviare.

2. Installazione di Pound

Adesso procediamo ad installare Pound su load-balancer-server. Per farlo digitiamo:

Per configurare Pound procediamo a modificare il file /etc/pound/pound.cfg. Digitiamo quindi:

Troveremo di default una struttura simile alla seguente nel file:

Questo significa che Pound è in ascolto sulla porta 8080 e utilizza come servizio un server di backend sempre all’indirizzo locale (qui si suppone si sia installato apache sul medesimo server). Adesso i servizi possono essere definiti in modo globale oppure relativamente ad uno specifico listener. In questo caso sono definiti all’interno di un listener. Ogni servizio ha dentro i server di backend ai quali può essere data una priorità. La priorità di predefinito è impostata su 5, i valori possibili sono da 1 a 9.

Riorganizziamo il nostro file di configurazione per ottenere il seguente risultato:

Se volessimo configurare dei servizi di emergenza, anziché usare il TAG BackEnd potremmo utilizzare Emergency. Tutto il resto rimarrebbe identico. Un server di emergenza interverrebbe solo qualora tutti gli altri backend fallissero.

Salviamo il file e modifichiamo il meccanismo di startup digitando:

Modifichiamo il file nella maniera seguente:

A questo punto riavviamo Pound. Digitiamo:

3. Installazione di Apache sui backend

Sui server di backend sarà sufficiente installare Apache, senza ulteriori configurazioni. Ricordiamoci che Pound, anche se interrogato in HTTPS si connetterà ai server di backend in HTTP.

Per farlo digitiamo semplicemente:

Una volta installato Apache modifichiamo l’output predefinito del webserver. Per farlo cancelliamo il file originale e creiamone uno nuovo.

In questo caso ci scriverò dentro il nome del WebServer, per esempio:

Configuriamo ora il backend affinché effettui il log per le richieste X-Forwarded-For.

Anzitutto abilitiamo l’estensione remoteip di apache.

Modifichiamo il file di configurazione digitando:

Modifichiamo il seguente paragrafo del file:

Faccio notare che l’IP 192.168.0.5 è quello della macchina col Pound.

Riavviamo Apache:

Ripetiamo questa procedura su ogni backend.

4. Prova di funzionamento

A questo punto colleghiamoci al nostro server con Pound, nel mio caso si trova all’indirizzo http://192.168.56.1/

Aggiornando più volte la pagina vedremo comparire, in modo casuale, la risposta del webserver-1 oppure del webserver-2

Oppure:

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