Ripristino password admin (webpanel) per accesso web ad allarme FC-7688

L’allarme FC-7688 dispone di un pannello di controllo via web che consente di configurare e gestire l’allarme. Per assurdo alcune opzioni sono disponibili esclusivamente da tale pannello di controllo e qualora si dovesse smarrire la password di amministratore non ci sarebbe nemmeno modo di ripristinare le impostazioni di fabbrica del dispositivo. Il dispositivo in questione è il seguente:

Il pannello di controllo, nella versione a cui faccio riferimento a questo aspetto:

Mentre la pagina di configurazione della password tipicamente ha questo aspetto:

Per maggiori informazioni sul modello e la configurazione del sistema rimando al manuale ufficiale: FC-7688 USER MANUAL. Read this instruction thoroughly before installation and use of this device. P_N_ A02

Detto questo i dati di accesso predefiniti sono:

username: admin

password: 012345

E’ possibile modificare questi dati a piacere accedendo al suddetto pannello di controllo e salvare, ma bisogna prestare attenzione. La password può contenere esclusivamente caratteri alfanumerici e deve essere lunga non più di 8 caratteri. Qualora si dovesse inserire una password più lunga è probabile che si finisca bloccati dall’accesso, non riuscendo più a collegarsi con nessun nome utente.

In tal caso si può ripristinare l’accesso procedendo nella maniera seguente:

  1. Spegnere completamente l’allarme rimuovendo eventuali batterie collegate
  2. Accendere nuovamente l’allarme
  3. Per i primi 10 secondi è possibile accedere con le impostazioni di fabbrica che sono:
    username: admin
    password: 000000
  4. Una volta effettuato l’accesso andare su Password dalla schermata principale
  5. Modificare nuovamente nome utente e password a piacere
  6. Ricordarsi che la password deve essere puramente alfanumerica con al massimo 8 caratteri

Fatto tutto questo avremo ripristinato l’accesso al sistema.

Vedi articolo

[CCNA] Subnetting di una rete di classe B utilizzando i numeri binari

Proseguendo sulla falsa riga dell’esercizio precedente, dove avevamo calcolato le subnet per una rete di Classe C, supponiamo questa volta di avere l’indirizzo 172.24.0.0/16 e voler creare 10 subnet.

Vediamo quali saranno gli schemi IP dei numeri di broadcast, di rete e del numero di host, nonché la subnet mask.

1. Calcoliamo anzitutto il numero di subnet necessarie

In questo caso abbiamo un indirizzo di Classe B, quindi il suo schema potrebbe essere rappresentato nel modo seguente: NNNNNNNN . NNNNNNNN . HHHHHHHH . HHHHHHHH

A differenza del precedente esercizio, qui abbiamo 16 bit su H da cui possiamo prestare i bit per le nostre subnet. Come al solito il numero di subnet valide sarà dato da 2^N-2

Se prendessimo in prestito 2 H trasformandoli in N (ottenendo quindi il seguente schema NNNNNNNN . NNNNNNNN . NNHHHHHH . HHHHHHHH) potremmo realizzare 2^2-2 = 4 - 2 = 2 subnet

Faccio notare che con 1 H potremmo creare solo 2 subnet non valide.

Siccome vogliamo realizzare almeno 10 subnet, ci serve un numero di subnet tale che 2^N-2 \ge 10 ovvero dobbiamo prendere in prestito 4 H da trasformare in N, nel modo seguente: NNNNNNNN . NNNNNNNN . NNNNHHHH . HHHHHHHH

2. Determiniamo la prima subnet valida

A questo punto lavoriamo sullo schema precedente, dal momento che i primi due ottetti resteranno fissi, prendiamo in considerazione solo gli ultimi due: NNNNHHHH . HHHHHHHH

La prima subnet valida sarà quindi: 0001HHHH . HHHHHHHH

Vi ricordo che la 0000HHHH . HHHHHHHH non è valida dal momento che l’ID della subnet coinciderebbe con l’ID di rete.

Schematizzando il tutto avremo quindi:

ID prima sottorete 00010000 . 00000000 16 . 0 172.24.16.0
Primo host valido 00010000 . 00000001 16 . 1 172.24.16.1
Ultimo host valido 00011111 . 11111110 31 . 254 172.24.31.254
Broadcast prima sottorete 00011111 . 11111111 31 . 255 172.24.31.255

Come è facile notare basta riempire di 0 gli H dell’ID di sottorete, tutti 0 e un ultimo 1 per il primo host e via discorrendo. 

3. Determiniamo l’ultima subnet valida

In maniera analoga al punto precedente, determiniamo ora l’ultima subnet. Prendiamo lo schema e sostituiamo agli N la sequenza 1110 (vi ricordo che la 1111 porterebbe ad un broadcast non valido rispetto alla rete stessa)

L’ultima subnet sarà quindi: 1110HHHH . HHHHHHHH

A questo punto non ci rimane che calcolare il resto, con il medesimo procedimento di poco fa.

Schematizzando il tutto avremo quindi:

ID ultima sottorete 11100000 . 00000000 224 . 0 172.24.224.0
Primo host valido 11100000 . 00000001 224 . 1 172.24.224.1
Ultimo host valido 11101111 . 11111110 239 . 254 172.24.239.254
Broadcast prima sottorete 11101111 . 11111111 239 . 255 172.24.239.255

4. Determiniamo tutte le subnet valide

Come è facile immaginare basta ripetere gli schemi in rosso per tutte le varianti degli N in verde, cioè da 0001 a 1110 (ricordo che la somma binaria procede come 0001, 0010, 0011, 0100, ecc.).

Lo schema che otterremo sarà il seguente:

Subnet ID Rete Primo host Ultimo host Broadcast
0 (non valido) 172.24.0.0 172.24.0.1 172.24.0.254 172.24.15.255
1 172.24.16.0 172.24.16.1 172.24.16.254 172.24.31.255
2 172.24.32.0 172.24.32.1 172.24.32.254 172.24.47.255
3 172.24.48.0 172.24.48.1 172.24.48.254 172.24.63.255
4 172.24.64.0 172.24.64.1 172.24.64.254 172.24.79.255
5 172.24.80.0 172.24.80.1 172.24.80.254 172.24.95.255
6 172.24.96.0 172.24.96.1 172.24.96.254 172.24.111.255
7 172.24.112.0 172.24.112.1 172.24.112.254 172.24.127.255
8 172.24.128.0 172.24.128.1 172.24.128.254 172.24.143.255
9 172.24.144.0 172.24.144.1 172.24.144.254 172.24.159.255
10 172.24.160.0 172.24.160.1 172.24.160.254 172.24.175.255
11 172.24.176.0 172.24.176.1 172.24.176.254 172.24.191.255
12 172.24.192.0 172.24.192.1 172.24.192.254 172.24.207.255
13 172.24.208.0 172.24.208.1 172.24.208.254 172.24.223.255
14 172.24.224.0 172.24.224.1 172.24.224.254 172.24.239.255
15 (non valido) 172.24.240.0 172.24.240.1 172.24.240.254 172.24.255.255

Faccio notare come in questo caso tutti gli ID di rete siano a .0, mentre il terzo ottetto procede con lo stesso schema del quarto ottetto della classe C.

5. Determiniamo la subnet mask

Come nel caso precedente riprendiamo lo schema sul quale abbiamo realizzato le subnetNNNNNNNN . NNNNNNNN . NNNNHHHH . HHHHHHHH

Agli N sostituiamo gli 1 e agli H sostituiamo gli 011111111 . 11111111 . 11110000 . 00000000

Traducendo gli ottetti binari otteniamo quindi: 255.255.240.0

Questa sarà la nostra subnet mask. Ricordiamoci che siccome abbiamo in tutto 20 uni, la subnet è rappresentabile anche con /20

Nello specifico la prima subnet potremmo rappresentarla come 172.24.16.0/20 mentre l’ultima subnet sarebbe 172.24.224.0/20

Vedi articolo

[CCNA] Creare subnet in meno di un minuto (The Enhaced Bob Maneuver)

Oggi vediamo l’utilizzo di un metodo avanzato di subnetting proposto da Scott Empson. A quanto pare l’ideatore di questo metodo era un certo Bob, da cui il nome, manager/istruttore presso SHL.

Il metodo consiste nell’utilizzo della seguente tabella:

Vediamo come usarla per creare 9 subnet su una rete di Classe C, per esempio sull’indirizzo 192.168.1.0/24 come nel precedente esercizio.

1. Anzitutto individuiamo il numero di subnet che vogliamo creare, per fare questo andiamo sull’ultima riga e cerchiamo il primo numero maggiore o uguale a quello desiderato. Quindi se vogliamo creare 9 subnet dobbiamo selezionare il 14.

2. A questo punto ci spostiamo verso l’alto nella riga Bit Place (Posizione dei bit) e troviamo il 4. La riga nera è detta “riga di ordine superiore”, se attraversate questa riga, dovrete invertire posizione. Quindi dal momento che ci spostavamo da destra a sinistra, adesso ci sposteremo da sinistra a destra.

3. Passiamo a questo punto alla riga Target Number (numero target) e partendo da sinistra contiamo verso destra un numero di colonne pari al numero di bit (4).

Raggiungiamo il numero 16.

4. Questo è il numero target per il quale dobbiamo contare, partendo da zero fino a raggiungere o superare 255. Bisogna fermarsi prima di 256. Quindi contando avremo:

0, 16, 32, 48, 64, 80, 96, 112, 128, 144, 160, 176, 192, 208, 224, 240, 256 (questo no, abbiamo superato 255!)

Questi sono gli ID di rete cercati.

5. Come nell’esercizio precedente, ricordiamoci la seguente regola:

ID Rete Primo Host Ultimo Host Broadcast
n1 n1+1 n2-2 n2-1
n2

Dove n1 è il primo ID di rete, n2 è il secondo e così via. Nel caso del punto 4 il valore di n1 sarebbe 0, di n2 sarebbe 16, di n3 sarebbe 32 e via discorrendo.

Quindi possiamo completare l’intera tabella nel modo seguente:

ID Rete Primo Host Ultimo Host Broadcast
0 (non valida) 1 14 15
16 17 30 31
32 33 46 47
48 49 62 63
64 65 78 79
80 81
     
224 225 238 239
240 (non valida per via del broadcast) 241 254 255

Faccio notare che ci sono 14 (ehi! ma è il numero di prima) subnet valide (16 – 2).

6. Come ultimo passaggio spostiamoci sopra il numero di target per trovare la subnet mask.

Siccome stiamo calcolando le subnet per una rete di Classe C la subnet mask sarà 255.255.255.240

Come al solito scegliamo, delle 14 subnet, le 10 che preferiamo e ne lasciamo 4 per scopi futuri.

Facile no? 🙂

Vedi articolo

[CCNA] Subnetting di una rete di classe C utilizzando i numeri binari

Immaginiamo di avere l’indirizzo 192.168.1.0/24 e di dover creare 10 nuove subnet.

Vediamo quali saranno gli schemi IP dei numeri di broadcast, di rete e del numero di host, nonché la subnet mask.

Questa parte teorica si rifà al calcolatore IP che potete trovare a questo link.

1. Calcolialiamo anzitutto il numero di subnet necessarie

Dal momento che le subnet vengono realizzate con i bit di coda dell’indirizzo IP non è possibile creare un qualsiasi numero di subnet, ma queste possono essere solamente potenze di 2.

In particolare le tre classi di indirizzi IP più comunemente utilizzate (A, B e C) hanno dei numeri predefiniti di bit dedicati alla rete (network) e i rimanenti ai host. Lo schema è il seguente:

Indirizzi di classe A N H H H
Indirizzi di classe B N N H H
Indirizzi di classe C N N N H

Dove N sono i bit di rete (network) e H i bit di host.

Questo significa che un indirizzo di classe C avrà i primi 3 ottetti di bit dedicati alla rete e l’ultimo ottetto ai host, da cui potremo ricavare le eventuali sottoreti.

Più in particolare l’espressione binaria dell’indirizzo soprastante potrà essere rappresentata così:

N N N H
192 168 1 0
11000000 10101000 00000001 00000000

Un’altra rappresentazione abbastanza comune è la seguente: NNNNNNNN . NNNNNNNNNNNNNNNN . HHHHHHHH

In questo caso mettiamo in evidenza quali sono i bit di host (H) liberi per la creazione di eventuali sottoreti.

Avendo 8 bit a disposizione il numero massimo di sottoreti che potremo creare sarà dato da 2^N-2

Questo perché gli indirizzi iniziale e finale, ovvero 192.168.1.0 e 192.168.0.255 saranno rispettivamente l’id di rete ed il broadcast e quindi non sono validi ai fini della creazione di una sottorete.

Un’eventuale sottorete che partisse da 192.168.1.0 avrebbe infatti lo stesso ID di rete della rete principale!

Appurato questo abbiamo detto che vogliamo creare 10 sottoreti, ma essendo le sottoreti delle potenze di 2 possiamo crearle solo rispettando il seguente schema:

2^7 2^6 2^5 2^4 2^3 2^2 2^1 2^0
128 64 32 16 8 4 2 1

Di predefinito la rete 192.168.1.0/24 dispone di 8 bit liberi per i host, quindi H = 8 e N = 0, per quello che concerne le sottoreti, quindi di predefinito abbiamo 2^0 sottoreti, ovvero una singola sottorete che poi è la rete principale.

Se prendessimo dagli H in prestito 3 bit N potremmo creare 8 sottoreti, che però non ci basterebbero, visto che ne vogliamo fare 10, quindi ne dobbiamo prendere 4. In questo modo avremo 14 sottoreti valide 2^4 - 2 = 16 - 2 = 14

Il prestito avviene per “espansione”, cioè estendiamo la notazione N. Quindi nel nostro schema precedente la situazione diventerebbe la seguente:

NNNNNNNN . NNNNNNNNNNNNNNNN . NNNNHHHH

2. Determiniamo la prima subnet valida

Tenendo a mente lo schema NNNNHHHH adesso dobbiamo anzitutto calcolare il primo numero di sottorete.

Se contassimo in numeri decimali il primo numero sarebbero 0, ovvero 0000 in binario. Ricordiamoci che però questo non è valido (perché con N = 0000 e H = 0000 avremmo l’ID di sottorete uguale a quello della rete). Quindi partiamo da 1 e dunque 0001.

Sostituiamo allo schema precedente ed otteniamo 0001HHHH 

Adesso vogliamo calcolare l’ID di rete, ogni ID di sottorete comincia con 0, ovvero con 0000 nel nostro caso. In poche parole comincia con tutti gli H a zero.

Quindi avremo una situazione simile a 00010000

Il broadcast lo avremo sempre con tutti gli H a 1, quindi nel nostro caso a 1111

Il numero di broadcast sarà dunque 00011111

Il primo host valido della sottorete sarà il valore dell’ID di rete + 1, quindi 0000 + 0001 = 0001, mentre l’ultimo host sarà il valore di broadcast – 1, ovvero 1111 – 0001 = 1110 

Schematizzando il tutto quello che avremo sarà quanto segue:

ID prima sottorete 00010000 16 192.168.1.16
Primo host valido 00010001 17 192.168.1.17
Ultimo host valido 00011110 30 192.168.1.30
Broadcast prima sottorete 00011111 31 192.168.1.31

TRUCCO: L’ID di rete è sempre pari, il primo host è sempre dispari, l’ultimo host è sempre pari, il broadcast è sempre dispari!

3. Determiniamo l’ultima subnet valida

Avendo a mente lo schema NNNNHHHH, sappiamo che abbiamo 4 N per determinare la sottorete. L’ultima sottorete sarebbe quindi con N = 1111, ma questa non sarebbe valida, perché il suo broadcast, con tutti gli H a 1, coinciderebbe con quello della rete principale. Quindi l’ultima rete sarà con N = 1110.

A questo punto non ci rimane che ripetere il passaggio precedente, con l’unica differenza che la parte in verde anziché essere su 0001 sarà su 1110. Prendendo la tabella di prima il risultato sarà il seguente:

ID prima sottorete 11100000 224 192.168.1.224
Primo host valido 11100001 225 192.168.1.225
Ultimo host valido 11101110 238 192.168.1.238
Broadcast prima sottorete 11101111 239 192.168.1.239

4. Determiniamo l’elenco di tutte le subnet possibili

A questo punto non ci rimane che ripetere la procedura in modo automatizzato. Se siete degli sfaticati totali come il sottoscritto potete utilizzare un foglio excel per aiutarvi.

Da qui è possibile scaricarlo: Subnetting Classe C

Se lo preferite costruire da voi è sufficiente seguire la seguente procedura:

A1: IP

B1: 192.168.1.

A3: Subnet

B3: Subnet binario

C3: ID Rete

D3: Primo host

E3: Ultimo host

F3: Broadcast

A4: 0

B4: =DECIMALE.BINARIO(A4;4)

C4: =$B$1&BINARIO.DECIMALE(B4&”0000″)

D4: =$B$1&BINARIO.DECIMALE(B4&”0001″)

E4: =$B$1&BINARIO.DECIMALE(B4&”1110″)

F4: =$B$1&BINARIO.DECIMALE(B4&”1111″)

A5: =A4+1

Infine trascinate A5 fino a A19 e la riga B4:F4 fino a B19:F19.

Il risultato dovrebbe venire così:

Subnet Subnet binario ID Rete Primo host Ultimo host Broadcast
0 (non valido) 0000 192.168.1.0 192.168.1.1 192.168.1.14 192.168.1.15
1 0001 192.168.1.16 192.168.1.17 192.168.1.30 192.168.1.31
2 0010 192.168.1.32 192.168.1.33 192.168.1.46 192.168.1.47
3 0011 192.168.1.48 192.168.1.49 192.168.1.62 192.168.1.63
4 0100 192.168.1.64 192.168.1.65 192.168.1.78 192.168.1.79
5 0101 192.168.1.80 192.168.1.81 192.168.1.94 192.168.1.95
6 0110 192.168.1.96 192.168.1.97 192.168.1.110 192.168.1.111
7 0111 192.168.1.112 192.168.1.113 192.168.1.126 192.168.1.127
8 1000 192.168.1.128 192.168.1.129 192.168.1.142 192.168.1.143
9 1001 192.168.1.144 192.168.1.145 192.168.1.158 192.168.1.159
10 1010 192.168.1.160 192.168.1.161 192.168.1.174 192.168.1.175
11 1011 192.168.1.176 192.168.1.177 192.168.1.190 192.168.1.191
12 1100 192.168.1.192 192.168.1.193 192.168.1.206 192.168.1.207
13 1101 192.168.1.208 192.168.1.209 192.168.1.222 192.168.1.223
14 1110 192.168.1.224 192.168.1.225 192.168.1.238 192.168.1.239
15 (non valido) 1111 192.168.1.240 192.168.1.241 192.168.1.254 192.168.1.255

TRUCCO: Fate caso che vanno di 16 in 16? Questo perché abbiamo fatto subnetting con 2^4 = 16

5. Determiniamo la subnet mask

A questo punto non ci rimane che determinare la subnet mask, la cosa più facile in assoluto in questo caso.

Ricordiamo che il nostro schema è: NNNNNNNN . NNNNNNNNNNNNNNNN . NNNNHHHH

Di predefinito la subnet mask per un indirizzo di Classe C è 255.255.255.0, ovvero 11111111.11111111.11111111.00000000

Nel nostro caso abbiamo preso in prestito 4 bit dai bit di host (H) e la subnet diventa: 11111111.11111111.11111111.11110000

Quindi 255.255.255.240 

Oppure /28, perché gli 1 sono 28 di 32. 

6. Conclusione

In principio noi volevamo creare 10 subnet diverse, a partire dalla rete 192.168.1.0/24

Abbiamo visto come possiamo creare 14 subnet, di cui ne sceglieremo 10 a piacere, 4 possono avanzarci per scopi futuri.

Il gruppo di subnet è rappresentabile da 192.168.1.0/28 e le subnet valide vanno dalla 192.168.1.16/28 alla 192.168.1.224/28.

In ognuna delle 14 subnet create (16 – 2) abbiamo  2^H-2 = 2^4 - 2 = 14 host validi.

Vedi articolo