sabato, 18 Gennaio 2025

[ubuntu] Scaricare WordPress e scompattarlo nella radice del sito web

Questi comandi si applicano ad un qualsiasi file *.tar.gz che si voglia scaricare e scompattare e poi spostare nella cartella desiderata.

Per scaricare WordPress utilizzerò il link alla versione internazionale

In questo modo scompattiamo il file *.tar.gz nella cartella WordPress e poi spostiamo nella radice tutto il contenuto.

Adesso rimuoviamo il file compresso e la cartella.

Infine ricordiamoci di assegnare i permessi giusti al nostro file, per esempio:

Se stiamo usando Plesk i permessi giusti avranno la forma simile a questa:

Dove al posto dell’UTENTE_SITO_WEB va messo l’utente del dominio.

[mysql] Svuotare un database o eliminare tutte le tabelle da terminale (remove o truncate)

Obiettivo: eliminare oppure svuotare tutte le tabelle di un database con un singolo commando da terminale

Questa soluzione è molto utile specialmente se si devono svuotare numerosi database. Abbiamo due possibilità:

1. Eliminare le tabelle (drop)

2. Svuotare le tabelle senza eliminarle (truncate)

In entrambi i casi al posto di USER va messo l’utente del database, al posto di PASSWORD la password dell’utente sul database e al posto di DATABASE il nome del database sul quale vogliamo lavorare.

 

[xamarin] Pubblicare app iOS in beta su TestFlight da Visual Studio 2017 su Windows

Obiettivo: Pubblicare la beta di una app per iOS, sviluppata con C# e Xamarin su Visual Studio 2017 per Windows

Per molti sarà una banalità, ma ho trovato che la pubblicazione di app iOS da Windows (ok, capisco che me la sto proprio cercando) è una piccola avventura, a differenza di quando si lavora su Android. Anzitutto dobbiamo assicurarci di avere tutti gli ingredienti necessari per poter procedere. Questi comprendono:

Xamarin e Visual Studio 2017 su Windows (nel mio caso specifico Windows 10)

Un Mac con installati Visual Studio 2017 ed Xcode per poter compilare al app.

Application Loader 3.0 (scaricabile da qui) per poter caricare la app online sull’Apple Store.

Un account Apple Developer e uno su iTunes Connect.

Una volta preparata la nostra app e testata sulla macchina virtuale di Xcode, possiamo cominciare a pensare alla sua pubblicazione. Come ho accennato prima tutte le guide online in merito si riferiscono principalmente a Visual Studio 2017 con Xamarin già installati sul Mac, mentre io mi ostino per volerci lavorare da Windows.

Quello che voglio fare è distribuire la app in beta verso alcuni utenti registrati per TestFLight, in modo da poter effettuare un debugging realistico rispetto all’utilizzo degli utenti.

Per poterlo fare anzitutto devo aggiungere degli utenti su iTunes Connect.

Indirizzo: https://itunesconnect.apple.com/

Per farlo mi sposto nell’apposita sezione.

Una volta dentro, da Utenti di iTunes Connect premo sul tasto più e aggiungo un nuovo utente.

A questo punto posso inserire l’indirizzo email col quale ho registrato il mio iPhone sul quale voglio fare le prove, mettendo un nome e cognome come riferimento.

Adesso mi verrà chiesto di selezionare un ruolo per il mio utente.

Scegliendo il ruolo mi verrà detto quali saranno le sue possibilità di accesso, quello che mi interessa è che sia disponibile per TestFlight.

Fatto questo possiamo salvare e spostarci a configurare la parte di Apple Developer.

Indirizzo: https://developer.apple.com/

Anzitutto aggiungiamo il dispositivo sul quale vogliamo far agire l’utente. Spostiamoci su Devices > All (indirizzo: https://developer.apple.com/account/ios/device/) e clicchiamo sul tasto più per aggiungere un dispositivo. Ci verranno chiesti un nome descrittivo e un UDID. Per trovare l’UDID suggerisco la seguente guida.

A questo punto registriamo un identificatore per la nostra app, andando su Identifiers > App IDs (indirizzo: https://developer.apple.com/account/ios/identifier/bundle/create).

Il Bundle ID è quello che abbiamo stabilito nel file Info.plist alla seguente chiave:

Dove com.miodominio.NomeApp è il formato di dominio inverso, un po’ come succede anche su Android.

Una volta aggiunta la app, con le opportune configurazioni, aggiungiamo i certificati per la distribuzione.

Andiamo su Certificates > All e premiamo sul tasto più per aggiungerne uno.

Selezioniamo App Store and Ad Hoc e seguiamo la procedura guidata. Alla fine della procedura ci sarà dato un file di certificato da installare sul Mac dove abbiamo Xcode ed il resto.

NOTA: La medesima cosa si può fare anche da Xcode, andando su Preferenze > Account > Gestisci certificati e cliccando sul tasto aggiungi.

Ora spostiamoci a creare un Provisioning Profiles di distribuzione.

Per farlo andiamo su Provisioning Profiles > Distribution (indirizzo: https://developer.apple.com/account/ios/profile/production)

Clicchiamo sul tasto più per aggiungere un profilo e selezioniamo un profilo di distribuzione Ad Hoc.

Seguiamo le istruzioni. Alla fine ci verrà dato un file con estensione *.mobileprovision che dobbiamo mettere sul nostro Mac e cliccarci due volta sopra per installarlo. Apparentemente non succederà nulla, ma il profilo sarà stato installato.

Fatte tutte queste belle cose arriva l’avventura finale. Compilare la app da Visual Studio 2017 che gira su Windows.

Per poterlo fare correttamente è necessario apportare alcune modifiche.

Anzitutto apriamo Info.plist e assicuriamoci di aver impostato correttamente i parametri di compatibilità.

Assicuriamoci di aver impostato correttamente la lingua:

Ma soprattutto di aver inserito il parametro per il beta testing:

Adesso apriamo Entitlements.plist e assicuriamoci di inserire anche qui il medesimo parametro:

Spostiamoci sulle proprietà della nostra app e configuriamola nel modo seguente:

In questo modo l’esportazione avverrà nella cartella bin\iPhone\Ad-Hoc dentro la radice del progetto, dove verrà creato un file con estensione *.ipa.

Assicuriamoci anche che sia visibile l’identità giusta della firma ed il corretto profilo di provisioning. A tale proposito, qualora non fosse possibile vederli, consiglio di aprire e chiudere Visual Studio o lanciare una compilazione sul Mac collegato in rete.

Assicuriamoci anche di aver configurato la giusta impostazione di compilazione, che nel mio caso risulta così:

Se abbiamo fatto tutto come si deve troveremo nella suddetta cartella, bin\iPhone\Ad-Hoc, il nostro file *.ipa.

Spostiamolo sul nostro Mac e apriamo Application Loader.

Clicchiamo su Delivery Your App e poi su Choose. Scegliamo il file *.ipa da caricare e attendiamo la fine del caricamento.

Se tutto è andato bene la nostra app diventerà disponibile per il test agli utenti che abbiamo selezionato precedentemente.

Errori comuni

Di seguito riporto alcuni errori comuni che sono stati generati da Application Loader o inviati via email al momento dell’invio della app in testing:

  1. Missing beta entitlement – Your app does not include the beta-reports-active entitlement. If you intend to distribute this build via TestFlight for beta testing, please re-build this app with an App Store Distribution provisioning profile. Do not use ad-hoc profiles.
    SOLUZIONE: inserire <key>beta-reports-active</key> nei file Info.plist e Entitlement.plist come descritto precedentemente
  2. the bundle contains a key that is not included in the provisioning profile beta-reports-active
    SOLUZIONE: c’è un errore nel profilo di compilazione, assicurarsi che sia di Distribuzione, come detto prima; maggiori informazioni si trovano qui
  3. Your app does not include the beta-reports-active entitlement
    SOLUZIONE: vedere punto 1, stesso problema
  4. Errore Invalid architecture: ARMv7. 32-bit architectures are not supported when deployment target is 11 or later
    SOLUZIONE: questo è un errore di Visual Studio, per risolverlo è necessario configurare correttamente la Compilazione iOS nelle impostazioni del Progetto, come illustrato in precedenza, inoltre bisogna inserire UIRequiredDeviceCapabilities in Info.plist
  5. ipa file too large
    SOLUZIONE: in questo caso non dipende assolutamente dal file, ma può dipendere dai certificati (vedi all’inizio) oppure dalla velocità della connessione da cui facciamo l’upload; assicuriamoci che il profilo di Provisioning e i certificati siano installati sulla macchina con Xcode.

[windows] Ripristinare password di account locale su Windows 7/8

Problema: Ripristinare la password di un account locale, per esempio Administrator oppure un altro account, su un computer con Windows 7 oppure Windows 8

Questo esempio vale anche per Windows 8 (non ho ancora provato su Windows 10), mentre mi avvarrò di un Windows 7 per illustrare la procedura. Anzitutto procuriamoci un disco di installazione di Windows 7, con il quale poter avviare il ripristino del computer. Nel caso non si disponga di tale disco lo si può anche scaricare online, per esempio da qualche torrent, perché quello che ci interessa non è installare un nuovo sistema operativo, ma solo ripristinare quello corrente, quindi non è indispensabile disporre di una copia originale o di codici di licenza.

In secondo luogo assicuriamoci che sia possibile avviare il disco dal BIOS, tipicamente cambiando l’ordine di boot dalla configurazione del BIOS (nella maggior parte dei PC si accede al BIOS premendo F2 oppure CANC/DEL) oppure accedendo al menu di boot (tipicamente premendo F12 all’avvio).

Una volta inserito il disco premiamo INVIO per accedere al disco, anziché avviare il sistema operativo:

A questo punto sarà avviato il sistema di ripristino, selezioniamo la lingua:

Premiamo avanti, a questo punto selezioniamo dalla voce in basso l’opzione per il ripristino del computer.

Verranno cercati i sistemi operativi ripristinabili. Selezioniamo a questo punto il sistema operativo che ci interessa (tipicamente ce ne sarà uno solo) e procediamo:

Premiamo avanti. A questo punto si apriranno le opzioni di ripristino:

Clicchiamo su Prompt dei comandi

A questo punto notiamo che ci troviamo nell’unità X:, il sistema operativo è stato probabilmente montato sull’unità D: (attenzione! tipicamente non si tratta di C:, anche se sul computer originale Windows era montato su C:). Per visualizzare tutte le unità montate basta digitare:

Ci verrà mostrato qualcosa di simile a questo:

Possiamo entrare in D: digitando semplicemente D: e premendo INVIO. Utilizzando il comando dir possiamo accertarci di essere nel volume giusto.

A questo punto vogliamo sostituire Sticky Keys con il Prompt dei comandi sul nostro PC originale. Sticky Keys si avvia premendo ripetutamente il tasto SHIFT, in questo modo senza dover accedere al PC avvieremo il prompt dei comandi. Per maggiori informazioni su Sticky Keys suggerisco la pagina di Wikipedia.

Per fare la sostituzione digitiamo sul prompt dei comandi:

In questo modo faremo una copia di backup del file sethc.exe nella radice del sistema e poi lo sostituiremo con cmd.exe.

Il risultato dovrebbe apparire così se tutto è andato bene:

Usciamo dal prompt dei comandi digitando exit, dopodiché premiamo il tasto riavvio.

Una volta riavviato il sistema premiamo per 5 volte rapidamente il tasti SHIFT finché non compare il prompt, di fronte alla schermata di login.

Adesso digitiamo:

In questo modo verranno visualizzati gli account registrati sul PC.

Nel mio caso sono disponibili gli utenti Administrator, Guest, Mario e SVEN. Immaginiamo di voler cambiare la password per l’utente Mario. Quindi digitiamo:

Al posto di USERNAME e PASSWORD digitiamo il nome utente e la nuova password.

Nel mio caso ho digitato Mario e come password Pappapero4321.

Se tutto è andato bene possiamo accedere con il nostro utente e la nuova password.

A questo punto è importante ripristinare sethc.exe per motivi di sicurezza. Se si prova a farlo dal sistema operativo avviato si otterrà un errore.

Per fare il ripristino è necessario ripetere i primi passaggi e accedere al sistema di ripristino. A quel punto digitiamo:

Così ripristineremo la copia che abbiamo salvato sulla radice nella posizione originale.

[windows] Copiare cartelle e file preservando i permessi e le condivisioni sulla destinazione

Problema: Copiare dati e cartelle di un profilo, come per esempio AppData, su un altro profilo senza copiare anche i relativi permessi e preservando i permessi e le condivisioni del profilo di destinazione

Senza entrare nel merito del perché si potrebbe voler fare qualcosa del genere (molto utile in realtà quando si fa la migrazione dei profili) è sufficiente utilizzare robocopy.

Nello specifico il seguente comando:

/E serve a copiare tutto il contenuto, comprese le sottocartelle vuote

/R:0 serve per saltare eventuali errori, dovuti magari a mancanza di permessi

Potremmo aggiungere anche il /COPY:flag[s] per copiare solo determinate caratteristiche (di predefinito è su /COPY:DAT, D=Data, A=Attributi, T=Timestamps, eventualmente S=Informazioni di sicurezza dei NFTS ACLs, O=Informazioni sul proprietario, U=Auditing info)

[steam] Steam o il gioco non si apre senza riavviare il PC

Problema: dopo aver giocato e chiuso il gioco o Steam, quando si cerca di rilanciare un gioco o Steam stesso, nessuno dei due parte, finché non si riavvia il computer

Questo problema è cominciato ad apparire di recente, senza motivo apparente, ed anzi per un po’ ho pensato che potesse essere collegato in qualche modo a Final Fantasy XV, che avevo installato da poco (ma poi ho scoperto non essere il colpevole). Leggendo in giro ho trovato svariate soluzioni, tra le quali si suggeriva addirittura di disinstallare e reinstallare Steam, e riavviare il PC è comunque una bella seccatura, specialmente se si vuole giocare senza dover chiudere per forza tutti i programmi che si avevano aperti.

La soluzione che per me ha funzionato è la seguente (testata su Windows 10):

  1. Aprire il task manager ed individuare anzitutto ogni eventuale processo di Steam attivo (per aprirlo premere WIN+R e digitare taskmgr, oppure CTRL+ALT+CANC e poi selezionare Gestione Attività)
  2. Individuare un eventuale programma ancora aperto e chiuderlo, cliccandoci sopra col destro e selezionando Termina attività (in generale a me capita dopo che lo riduco ad icona e non sembra ci sia un programma attivo di Steam, ma solo il processo)
  3. A questo punto individuare il servizio Steam Client Service, cliccare col destro e spostarsi sui dettagli
  4. Nei dettagli dovremmo vedere una serie di processi come nell’esempio seguente, cliccare col destro su ciascuno di loro e scegliere Termina Albero Processi (questo è molto importante per chiudere tutte le istanze di Steam, potreste anche notare che Steam.exe non può essere terminato, dando errore di “Accesso negato“, non ve ne preoccupate)
  5. Fatto questo andiamo su Servizi ed individuiamo Steam Client Service, clicchiamoci sopra col destro e scegliamo Riavvia (oppure Avvia, a seconda dei casi)

A questo punto dovrebbe essere possibile far partire nuovamente Steam ed ogni eventuale gioco che si voglia giocare.

E adesso torniamo a divertirci su Eos

Google non va sulle reti Telecom… per alcuni minuti

Stasera molti utenti delle reti Telecom, in particolare Alice ADSL si sono accorti che Google non andava! A quanto pare il problema stava nell’instradamento delle connessioni sulla rete Telecom, che anziché seguire il percorso di tutti gli altri, finivano in Brasile, come riportato da alcuni utenti su Twitter. Su tutte le altre reti si navigava normalmente.

 

 

Il normale percorso che avrebbe dovuto seguire sarebbe stato simile a questo (io esco da Fastweb, ma dopo il percorso dovrebbe essere uguale):

 

[ubuntu] Aggiungere virtual host, ovvero aggiungere dominio su server Apache

Immaginiamo di avere un dominio che punta all’indirizzo IP del nostro server, per esempio petarkaran.it indirizzato su 82.165143.26. Affinché al dominio risponda Apache con un sito web è necessario aggiungere un virtual host opportunamente configurato.

Per farlo anzitutto creiamo la cartella del nostro sito. Spostiamoci su /var/www

E creiamo una cartella, a nostro piacere, che di solito si nomina come il dominio (ma non è obbligatorio):

Affinché Apache ci possa lavorare correttamente è necessario riassegnarle l’utente opportuno, cioè www-data, visto che in questo modo il proprietario della cartella è root:

Adesso creiamo il file di configurazione del virtual host, per farlo spostiamoci su:

A questo punto creiamo il nostro file:

Possiamo anche copiarlo da un file esistente, per esempio:

Qualora avessimo creato il file di sana pianta incolliamo dentro il seguente contenuto base:

Per abilitare il sito digitiamo:

Adesso al nostro dominio, sulla porta 80, risponde Apache con il sito sulla suddetta cartella.

[excel] Copiare solo celle visibili e non quelle nascoste

Problema: Quando si seleziona un gruppo di celle e si copiano normalmente, vengono copiate anche le celle nascoste, mentre si vorrebbero copiare solamente le celle visibili

Immaginiamo di avere un intervallo di celle come il seguente:

Se adesso decidessimo di nascondere la terza riga avremmo il seguente risultato:

Selezionando l’intervallo A1:B5 e copiando (per esempio con CTRL+C) copieremo in realtà anche la riga 3 che è nascosta. Lo stesso vale quando si utilizzano i filtri sulle celle.

Per copiare invece solamente le celle visibili dobbiamo fare nel modo seguente:

  1. Selezioniamo l’intervallo che vogliamo copiare come faremmo normalmente
  2. Nella scheda Home spostiamoci su Trova e seleziona e selezioniamo Vai a formato speciale…
  3. Nella finestra selezioniamo Solo celle visibili e premiamo Ok
  4. Eseguiamo la copia come faremmo normalmente (o banalmente premendo CTRL+C)

Adesso abbiamo copiato solo le celle visibili e possiamo incollarle dove vogliamo.

Per maggiori approfondimenti consiglio la guida ufficiale di Office: Copiare solo le celle visibili